Rischi del sovrappeso

L’obesità è una malattia che si caratterizza con l’aumento significativo della massa grassa. Si manifesta sul piano organico con importanti conseguenze in ogni organo e apparato.

Ogni anno in Italia sono 7.000 le persone che muoiono per i danni causati da questa patologia. Da non sottovalutare gli aspetti psicologici dell’obesità: dal 20 al 40% delle persone affette da obesità soffre di un vero e proprio Disturbo del comportamento alimentare. I soggetti obesi presentano inoltre livelli elevati di ansia e depressione e per quanto riguarda gli aspetti funzionali hanno spesso difficoltà nello svolgere le basilari attività della vita quotidiana.

Tra tutti i fattori di rischio i chili di troppo fanno impennare il numero di nuove diagnosi di cancro. Almeno mezzo milione di casi l’anno riconducibili all’indice di massa corporea (BMI): sovrappeso e obesità sarebbero implicati nello sviluppo di tumore all’esofago, colon-retto, rene, pancreas, cistifellea, seno, endometrio e ovaie.

Chi è in sovrappeso corre un rischio maggiore di soffrire di ipertensione, di trigliceridi alti e di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) alto e di colesterolo HDL (colesterolo buono) basso: tutti fattori di rischio per le malattie cardiache e per l’ictus. Il grasso in eccesso, soprattutto quello addominale, produce sostanze che provocano le infiammazioni. L’infiammazione dei vasi sanguigni e delle altre zone dell’organismo può far aumentare il rischio di patologie cardiache. Perdere dal 5 al 10% del proprio peso può far diminuire il rischio di coronaropatie o di ictus.

Uno dei fattori di rischio dell’asma allergico è l’obesità.

Esiste circa il 50% di possibilità in più di sviluppare l’asma quando si è obesi e alcune delle influenze genetiche che sono importanti per l’asma giocano un ruolo ancora più importante nell’obesità. Il problema principale consiste nel fatto che i tessuti adiposi producono molti mediatori che influenzano anche il tipo di infiammazione che si instaura nelle vie respiratorie a causa dell’asma. Questi mediatori, hanno un effetto diretto sull infiammazione delle vie respiratorie e questo dà luogo a una maggiore ostruzione nell’asma

Quasi il 90% di chi soffre di diabete di tipo 2 è in sovrappeso. Se il paziente è insulino-resistente lo zucchero non riesce a raggiungere le cellule e quindi rimane in eccesso nel sangue, inoltre le cellule che producono l’insulina devono lavorare molto più del normale per mantenere il livello di glucosio nel sangue e quindi si deteriora gradualmente. È possibile diminuire il rischio di diabete di tipo 2 dimagrendo e aumentando l’attività fisica.

Il cervello di un uomo o di una donna di mezza età e obesi ha le stesse caratteristiche di quello di una persona di dieci anni più anziana che non è in sovrappeso. La scoperta arriva da una ricerca dell’Università di Cambridge, in particolare può accelerare la riduzione del volume del nostro cervello, che è un effetto tipico dell’invecchiamento.

Con il sovrappeso c’è maggior pressione sulle articolazioni e sulle cartilagini, che si consumano più facilmente, oltre ad avere in circolo una maggiore quantità di sostanze che scatenano le infiammazioni. Le infiammazioni delle articolazioni possono far aumentare il rischio di soffrire di osteoartrite. Perdere almeno il 5% del proprio peso può far diminuire il carico di lavoro delle ginocchia, del femore e della parte bassa della schiena, e ridurre l’infiammazione.

Per chi è obeso la probabilità di incorrere in depressione aumenta del 25%

Le donne con depressione più grave hanno il 24,5% di grasso viscerale in più di quelle meno depresse.

Viene definito obeso chi ha un indice di massa corporeo superiore a 30; secondo studi recenti ogni punto in più aumenta del 10% il rischio di sviluppare malattie renali.

La steatosi epatica è una malattia causata da un eccessivo accumulo di grasso nel fegato. Si parla di steatosi epatica quando il contenuto lipidico del fegato supera il 5% del peso dell’organo. Il fegato grasso è comune soprattutto tra chi è in sovrappeso o è obeso. La steatosi epatica ha un andamento benigno, ma a lungo andare può complicarsi portando alla cirrosi danneggiando gravemente il fegato.

Chi è in sovrappeso corre maggiori rischi di apnea nel sonno, perché il grasso in eccesso intorno al collo ostacola la respirazione. Se le vie respiratorie sono ostruite può essere difficile respirare, si può russare o si può verificare l’apnea; inoltre il grasso presente nel collo e nel resto dell’organismo può produrre sostanze che scatenano le infiammazioni, e l’infiammazione del collo è un fattore di rischio per l’apnea notturna. Se si dimagrisce, di solito l’apnea notturna scompare o regredisce.

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